Seducere

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Riprendendo la [Lezione #12] che spiegava cosa sono i frames e il Metaframe, eccoci alla seconda parte, ovvero, come gestire, controllare un interazione/conversazione con un’altra persona per trarne i migliori benefici, per  dare la nostra impronta al dialogo e mantenerci in una posizione di guida.

Chiariamoci subito, qui non si parla di vincere, di battere l’altro, nè di nessuna guerra di frame o altro -come spesso molti fraintendono. L’interazione è qualcosa di magico, conoscere, approfondire, interagire con gli altri è un gioco divertentissimo e molto salutare oltre che piacevole, fatto di accorgimenti, sì, di piccole strategie per ottenere il meglio da sè e dagli altri, ma non da conflitti o lotte su chi deve comandare, controllare, il rapporto. (che sia di amicizia o una relazione, l’idea di base non cambia). Gestire, lo ripeto ancora, non significa comandare, significa crearsi il proprio spazio, ritagliarsi la libertà di esprimersi, di far fuoriuscire tutto quel che di positivo c’è in noi, senza perdersi in conversazioni vuote e regolate dalle convenzioni, senza restare intrappolati negli inutili clichè che ci allontanano da quel che realmente desideriamo raggiungere con gli altri.

Gestire l’interazione significa rendersi liberi di spaziare, di crearsi le proprie regole. Il tutto può sembrare abbastanza evanescente ora, me ne rendo conto, per questo non ci resta che analizzare in modo dettagliato con esempi il tutto.

Perchè dovresti voler gestire un dialogo, un discorso, il momento del rapportarsi? Semplice, perchè se riuscirai a gestirlo, ti sentirai più sicuro, più tranquillo, più a tuo agio con gli altri, e questo farà si che naturalmente ti troverai a mostrare lati di te che per timidezza,  o per paura -infondata- di essere fuori luogo, tratterresti dentro te. In più, gestire il Metaframe -che come abbiamo detto è il significato sottinteso dell’intero dialogo- ti permetterà di sottrarti a quelle fastidiosissime situazioni  in cui vorresti mostrare all’altra persona che sei diverso da come ti percepisce, ma rimani schiacciato dalla sua idea, oppure -altro caso- le situazioni in cui il modo di fare della persona con la quale ti relazioni è tale, che ti limita, blocca la tua libertà di espressione, hai presente di cosa parlo?

Spesso, si scopre che chi ci conosce ha un’idea di noi ben diversa dalla nostra (come ho detto qui) e questo può scoraggiarci, può tarpare la nostra libertà d’espressione, il giudizio altrui purtroppo ha un ascendente tutt’altro che trascurabile sui comportamenti di molti. Cosa succede davvero? Anche questo è un discorso di frames, gli altri impongono il loro, e tu accettandolo, prendendolo in considerazione, finisci con l’entrarci, col renderlo la tua realtà. Finisci per credere di essere ciò che gli altri vedono in te.

Ora arriviamo al dunque, come si controlla il Metaframe?. Bisogna agire sui frames. Come per costruire una casa si parte mattone su mattone, per guidare l’interazione dove meglio crediamo, devi partire da piccole spinte, gesti o frasi che direzionino l’altra persona dove vuoi. immaginati un timone, le tue parole e i tuoi gesti saranno le mani che guideranno quel timone. Vuoi che qualcuno lo faccia al posto tuo? Vuoi che l’altra persona decida il Metaframe al posto tuo?

  1. Il primo passo è decidere il Metaframe che vogliamo. E’ chiaro come esso varierà a seconda del tuo scopo.

  2. Definirlo in anticipo: prima ancora di interagire con una persona, definire il significato delle sue azioni e dei suoi comportamenti, in modo tale che quando ci interagirete, esse si adatteranno al vostro frame interno. spieghiamo meglio questo passaggio delicato. Se non definisci in anticipo la tua realtà tramite un frame in cui credi, potresti finire con il farti assorbire dal suo. se ad esempio una persona ti critica in modo non costruttivo (cioè sparando a zero senza suggerimenti positivi) e tu non hai un frame solido attraverso il quale leggere questa critica e successivamente darle o meno importanza, consistenza, piuttosto che non prenderla neppure in considerazione e ignorare la critica, potresti rischiare -e credo ti sia capitato- di caricare di importanza la critica, rimuginarci su più del dovuto, proprio perchè preso alla sprovvista, proprio perchè senza un paio di lenti attraverso cui osservare, filtrare ciò che accade (appunto il frame, che non è altro che la tua personale chiave di lettura della realtà) finiresti per utilizzare le lenti altrui, i frames altrui. Le conseguenze? Resteresti in balia delle situazioni, in balia dei capricci altrui, delle emotività altrui.

  3. Definire frames che coinvolgono il Metaframe: cosa vuol dire? Quali sono le persone che naturalmente sono portate a definire i frames durante l’interazione? Le persone considerate con caratteri forti. Infatti è spesso questo l’aggettivo attribuito a chi non si lascia mettere i piedi in testa, a chi cerca di imporre la propria direzione (perchè chiariamolo, non sempre si riesce, ci sono in ballo mille variabili interne ed esterne quando si interagisce con un’altra persona). I “caratteri forti” sono quelli appunto che lasciano un’impronta già all’atto della conoscenza, definiscono in anticipo la loro direzione di relazione, ma come? Attraverso piccoli gesti, per lo più parole, ma come al solito non conta tanto il COSA, più che altro il COME lo fanno. E’ anche una questione di valore percepito. Una persona che impone i propri frames come direzione d’interazione sarà considerata di più alto valore sociale rispetto a chi si fa trasportare, segue il flusso, il polso altrui. (Scommetto che qualcuno già ci vedrà implicazioni nella seduzione in senso stretto; ebbene sì, ma ne parleremo a tempo debito. E’ giusto prima dare un’idea di fondo, universale.)

Facciamo esempi pratici:

a) Tizio conosce caio, i due scambiano quattro chiacchere, presentazione di rito, domande di screening classiche quali “cosa fai nella vita”, “a che squadra tieni” (questa è del ragazzo medio, mi scusino le fanciulle), “università, lavoro?” ecc. Caio è considerato un carattere forte, gli bastano due minuti di conversazione e comincia a prendersi confidenze, impone dopo ben poco il suo frame che è il seguente: “sono più figo di te e ti prendo pure in giro, ma tu non prendertela”. Piccola precisazione, con l’esperienza noterete che il 90% delle persone del tipo di caio NON impostano il frame al’inizio, ma lo fanno dopo un pochino, dopo che hanno compreso di avere davanti una persona innocua, facile da gestire, il che è un atteggiamento furbo da un lato, ma che tradisce un incertezza di base, il non voler rischiare di trovarsi davanti qualcuno che li ribalta (verbalmente, s’intende). Al contrario, il tuo obiettivo deve essere quello di impostare il tuo frame fin dall’inizio e restarne coerente, se poi incontrerai qualcuno più solido e congruente, sarà tutto allenamento. Ricorda che ci sarà sempre qualcuno PIU’ di te. Il bello è anche questo. (Per congruente mi riferisco alla congruenza tra parole e atteggiamenti, tra ciò che mostriamo di noi stessi e ciò che davvero crediamo di essere).

Ritornando all’esempio fatto in precedenza, si vede bene come caio imponga la propria direzione e tizio, non imponendo la propria, il proprio frame, cade in quello di caio. le conseguenze?. il Metaframe viene definito da caio e tizio esce dall’interazione insoddisfatto, frustrato perchè incapace di far fuoriuscire il suo vero io, la sua vera natura, bensì intrappolato dal frame altrui. Ci siamo passati tutti almeno una volta in questa situazione. Tutto ciò, se vi saranno interazioni future tra tizio e caio, rimarrà invariato -salvo situazioni straordinarie. Tizio, avrebbe potuto non cadere nei frames di caio, bloccarlo, e impostare il suo. si tratta molto, in questi casi, poichè quando si è dentro l’interazione è sempre piu difficile perchè sono in ballo le sensazioni le emozioni, le viviamo in prima persona, si tratta appunto di ridimensionare quel “timore”, quell’ “apprensione” che a volte puoi sentire nei confronti di qualcuno che cerca di imporsi e mostra valore sociale, cominciando a riprogrammare i tuoi pensieri, sbeffeggiando nella tua testa quel tipo di atteggiamento. In questo modo ci verrà naturale ribaltare il frame a nostro piacimento e saremo congruenti nel farlo.

Ok, ora divertiamoci un po’, parliamo di frame e Metaframe in Seduzione, quella vera, quella uomo-donna. solo un assaggio, tratteremo questo argomento in modo approfondito nel proseguio.

Quando conoscete una persona e desiderate attrarla, impostare il Metaframe può esservi davvero d’aiuto. come? innanzitutto chi guida, chi imposta il frame, come abbiamo detto mostra valore sociale (cioè dimostra di essere una persona socialmente capace) il che è immediatamente sexy e attraente per l’altro. Perchè mi chiedete? Beh, perchè tutti noi cerchiamo come partner una persona che sia di alto valore sociale ed intrinseco, più alto di noi il più delle volte. Uomini e donne cercano cose differenti (come ha ben spiegato L. qui) ma un carattere comune è il valore socialmente dimostrato. Nel caso dei maschietti poi, è essenziale che l’uomo dimostri di avere potere, e di saperlo gestire. Per potere intendo anche il potere di guidare le interazioni, nonchè la relazione stessa. La donna il più delle volte però, al giorno d’oggi, si trova a guidare lei, con conseguenze tutt’altro che positive. Perchè? perchè non è il suo ruolo naturale, la donna cerca in una relazione una persona con cui sentirsi sicura, protetta, non uno schiavetto. se così accade invece, comincia a sentirsi insoddisfatta. E’ chiaro come, se l’uomo riesce a imporre e mantenere un frame dominante, fa il bene suo e della fanciulla.

la maggior parte delle donne è consapevole che molti uomini andrebbero a letto con loro non appena ne avessero l’occasione. Tutto ciò fa partire ogni interazione uomo-donna con il presupposto che l’uomo cerchi di conquistare la donna, che ci stia provando. d’altronde nella naturalezza delle cose è per lo più l’uomo che deve fare i primi passi in direzione della donna, andando a conoscerla, chiedendole il numero di telefono, chiedendole di uscire, provando a baciarla. tutto chiaro. Sorge il problema però, che dal punto di vista del Metaframe in una conversazione uomo-donna, il 90% delle volte, anche se la donna è interessata, forte com’è delle condizioni predette, finisce per muovere l’interazione con il messaggio che lei è il premio, da conquistare, da raggiungere. tutto ciò è dannoso per entrambi.

Perchè?

Perchè se l’uomo cade in questo frame, comincia a accondiscendere la donna, la segue, finisce per ubbidirle, col risultato che la donna stessa percepisce l’uomo come di basso valore sociale e si stufa presto di lui. vi starete chiedendo, come mai lo considera di basso valore?, semplice, perchè comincerà a chiedersi “come mai fa tutto questo per me, per avere la mia attenzione?”, arriverà alla conclusione che si trova di fronte un uomo di bassa autostima, bisognoso di conferme e dell’affetto altrui. in realtà lei magari non gli ha dimostrato quanto vale, eppure lui cade nel frame, sulla parola. La realtà è che le donne sanno di avere fin troppo la possibilità di scegliere, hanno questo frame naturalmente in testa, e, o l’uomo riesce a impostarne uno più forte, ribaltandolo, o ci rimane intrappolato con scarse possibilità di conquistarla. ok, può bastare per ora :D prossimamente approfondiremo.

Un abbraccio, miei fedeli.

aptero.


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