Seducere

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Il frame. E’ un concetto che è stato introdotto in psicologia e sociologia per primo da Erving Goffman nel 1974. Goffman sosteneva che la vita sociale dell’uomo fosse come una sorta di teatro in cui le persone assumono parti diverse e agiscono come “registi” della loro vita e delle impressioni che destano negli altri. (E noi siamo assolutamente in linea con questo pensiero). Goffman faceva parte di una scuola di pensiero, l”interazionismo simbolico”, la quale assumeva tre principi a fondamento delle sue teorie, analizziamole insieme (sotto ognuno dei tre assunti, ci sono i miei commenti e delucidazioni):

1. Gli esseri umani agiscono nei confronti delle “cose” (oggetti fisici, esseri umani, istituzioni, idee…) in base al significato che attribuiscono ad esse.

E’ facilmente riscontrabile il fatto che ognuno di noi si ponga nei confronti dell’altro in base all’idea che ha di questa persona. Se una persona mi sta simpatica, la accolgo calorosamente ecc. Se la persona che si ha di fronte è uno sconosciuto, la situazione si complica, poichè non si hanno molte informazioni a disposizione se non l’impressione che quella persona ci fa. Questo elemento, la prima impressione, o comunque l’idea che abbiamo di uno sconosciuto, per il 90% è viziata da esperienze passate che inconsciamente o meno, sono ricollegabili ad alcuni aspetti, particolari, della persona che abbiamo di fronte. Sembrerà assurdo, ma il semplice nome, segno zodiacale, aspetto esteriore, modo di parlare, atteggiamento, della persona sconosciuta, fanno riaffiorare in noi ricordi, associazioni, immagini passate. La nostra mente funziona così.

L’idea di frame appunto ha la sua origine dall’osservazione che le persone usano un insieme strutturato di conoscenze -derivate dalle loro esperienze precedenti con oggetti, luoghi, persone, ecc- per interpretare le diverse situazioni che si trovano a dover affrontare. Di fronte ad una situazione nuova, ognuno di noi non parte da zero. Al contrario, recupera dalla sua memoria una rappresentazione a carattere generale (un frame, per l’appunto) che viene poi; raffinata e modificata per render conto dei dettagli della situazione corrente. Questo è quindi un primo significato di frame. Un insieme di conoscenze, derivate da esperienze passate, di cui ognuno di noi si serve per affrontare le situazioni del presente, per dare un significato ad esse. Ora, comincia ad emergere l’importanza di questi “frames”, poichè, se le esperienze passate sono per lo più negative, è evidente che questo influirà sulle interazioni future.

N.B. per esperienze passate mi riferisco sia a esperienze passate di interazioni con altri individui in generale -che ad esempio rientrano nel nostro frame del momento poichè inconsciamente o meno, come dicevo prima, un particolare della persona sconosciuta ci ricorda qualcuno che conosciamo- oppure, nel caso la persona con cui interagiamo non sia a noi sconosciuta, esperienze passate di interazioni pregresse con questa stessa.

Abbiamo visto come un frame sia il modo di un individuo di leggere l’interazione che sta affrontando con un’altra persona, e possiamo dire che, volente o nolente, questo suo modo di leggere l’interazione lo porterà, con le sue azioni, con le sue parole, con i suoi pensieri, a dare una direzione all’interazione stessa.

Facciamo un ulteriore passo avanti. Prendete per assunto che: in ogni interazione tra due individui viene generato un significato sotteso generale dell’interazione stessa, che viene chiamato Metaframe; e potremmo immaginarcelo come una sorta di frame gigante che è composto da tanti frames diversi, i quali consistono appunto in direzioni, per lo più generatesi in maniera inconscia (come abbiamo visto in precedenza) verso cui per così dire il singolo individuo “tende” nella formazione del significato generale dell’interazione.

La cosa fantastica è che questo significato generale, questo Metaframe, è comune ai due individui, entrambi lo creano con i loro comportamenti e le loro azioni durante l’interazione. infatti la direzione, il frame, come è ovvio che sia, può essere accolta o meno dall’altro individuo e venire o meno assunta come parte del Metaframe tra i due.

Qui, entriamo nel vivo della cosa. Infatti i Metaframes sono un cosiddetto “prodotto sociale”, cioè: _ 2.il significato attribuito a tali oggetti (nda. nel nostro caso le persone), nasce dall’interazione tra gli individui ed è quindi condiviso da questi._

in piu:

3.tali significati sono costruiti e ricostruiti attraverso un “processo interpretativo messo in atto da una persona nell’affrontare le cose in cui si imbatte” (Herbert Blumer, Symbolic Interactionism, Berkeley, University of California, 1969).

Questo processo interpretativo risulta essere per la maggior parte delle persone inconscio o comunque involontario. Le persone ci si trovano, non lo gestiscono, è quasi automatico.

Facciamo un esempio ora, per cercare di chiarirvi le idee su un argomento di cruciale importanza per quanto riguarda le dinamiche sociali, le interazioni con gli altri.

CASO A Immaginate un ragazzo che entra in un locale, nota una ragazza, si avvicina, e le dice che la trova attraente. La ragazza gli chiede disinteressata “mi offri da bere?”. Il ragazzo le risponde che farebbe questo ed altro per lei.

CASO B ora immaginate un altro ragazzo che si avvicina alla stessa ragazza, iniziano a parlare e dopo poco la ragazza gli chiede se le offre da bere, il ragazzo in questione respinge la richiesta chiedendole se è il modo migliore che conosce per rimorchiare ragazzi.

Ecco, lasciando da parte chi dei due ha più possibilità di rimorchiare la ragazza (è fin troppo palese quale sia l’atteggiamento migliore tra i due) per quanto ci riguarda sono stati generati diversi frames:

CASO A

i Frames: -Il primo ragazzo è in una posizione di “sottomissione”, di svantaggio, poichè ricompensa un atteggiamento maleducato della fanciulla. -Lui è interessato a lei, non viceversa. -Lui cerca di convincerla a restare perchè gli interessa.

il Metaframe: ho bisogno di te e sono il tuo schiavo.

Ok, a prima vista potrebbe sembrare esagerato, ma questo esempio mostra come il comportamento, le parole delle due persone in relazione le une con le altre, producano un risultato, un significato sottinteso che ha ovviamente degli effetti. In questo caso infatti il ragazzo ha permesso che l’altra definisse il comportamento delle sue azioni, come si dice in gergo, il ragazzo “è entrato nei frame della ragazza”. Lei ha condotto l’interazione, lei ha definito i termini di essa ed infine, il Metaframe. Il ragazzo non ha fatto altro che assecondare la direzione della ragazza.

Nel Caso B invece, il ragazzo ribalta la direzione della ragazza, non ci cade, e cerca di imporre il suo frame. (Ricordo che un frame perchè concorra a formare il significato generale deve essere accettato da entrambi e non solo da uno dei due.) Che poi la ragazza cada nel frame del ragazzo o meno, lui ha fatto capire in modo chiaro che non ha intenzione di seguire la direzione della ragazza. Questo è il gioco dei frames, questo è il gioco delle interazioni.

Bene, ti sento già pensare che non sia possibile cambiare, modificare il significato di un’interazione a comando poichè essa è una realtà obiettiva. potresti pensare che sono stupidaggini, che sono cose che si creano in modo molto più complesso ecc. FERMO, ti assicuro che è più semplice di quanto credi, e ti spiego subito perchè.

I significati sottintesi e i frames non sono una realtà obiettiva. I frames esistono solo nella nostra testa. Quindi quando tu dai una direzione, come ad esempio la ragazza che cerca di farsi offrire da bere, e l’altra persona accetta, questa entra nel tuo frame, segue la tua direzione, assume il frame per vero, entra nella tua realtà.

Per riassumere quanto fino ad ora detto:

  • Il frame stabilisce il significato sotteso dei pensieri e delle azioni di una persona, oltre che il suo bagaglio di esperienze ed interazioni passate. E’ la realtà soggettiva del singolo che può essere o meno accettata dall’altro perchè divenga significato generale dell’interazione.

  • il Metaframe è il significato generale sotteso dell’interazione. ciò che entrambi assumono come vero, come realtà oggettiva durante l’interazione.

Bene. per ora è tutto qui, nel mio prossimo post vi spiegherò come utilizzare tutto ciò che avete appreso oggi per guidare, controllare le vostre interazioni verso ciò che desiderate. (o almeno provarci ;) )

Un abbraccio, amorini miei.

aptero.

ah, dimenticavo, l’esercizio da fare a casa (o meglio, fuori):

Andate in un locale, sedetevi in un posto dove potete vedere la maggior parte delle persone. rilassatevi, giocate a indovinare qual’è il significato sotteso delle interazioni e chi sta decidendo il significato sotteso generale. è un’ottima palestra, vi assicuro.


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