Seducere

tumblr_mtrp25d7HL1qabk52o1_1280

Buongiorno Oggi faremo un discreto passo avanti, vedremo di analizzare l’approccio di gruppi di persone. Non spaventatevi, di primo acchito potrebbe sembrare più ostico, ma vi assicuro che se fatto nel modo giusto, incontra molte meno resistenze rispetto ad un approccio verso due, o addirittura una persona. perché? Si spiega facilmente: tutti noi tendiamo ad essere più sulla difensiva se veniamo aperti da sconosciuti e ci troviamo da soli o in scarsa compagnia. il gruppo incute sicurezza in chi vi appartiene, e, bisogna dirlo, un attimo di timore in chi vi si accosta. Ma è una questione di apparenza, infatti proprio perché il fatto di essere in gruppo abbassa le difese dei membri, essi saranno tendenzialmente più aperti e socievoli. ovviamente salvo eccezioni :) ci sono anche i gruppi che potremmo chiamare “chiusi”, quelli che tenderanno a isolarsi dall’ambiente e fare un nucleo a sé, ma un po’ di buon senso e di allenamento faranno sì che voi possiate individuarli facilmente, presentano dei pattern comportamentali abbastanza definiti. Ma concentriamoci prima sul meccanismo dei gruppi.

innanzitutto specifichiamo cos’è un gruppo: è un insieme di tre o più persone che si conoscono e hanno qualche elemento in comune. Potrebbero essere appunto tre, come venti, il meccanismo non cambia, e sostanzialmente anche il vostro approccio non dovrà cambiare. Dovrà invece cambiare a seconda che il gruppo sia misto (maschi, femmine) oppure di un genere solo. Ogni gruppo ha un leader, una sorta di guida, che decide, detta i tempi, ha virtualmente su di sé la “responsabilità” di fare da collante per i membri del gruppo.

Come è facile notare, ci saranno gruppi molto coesi, che formano un microcosmo vero e proprio, e gruppi meno rigidi, in cui vi saranno persone che si staccano per entrare in altri gruppi e nuovi arrivi. ovviamente questo dipende anche dall’ambiente in cui ci troviamo, se siamo una sera in un luogo di ritrovo, è facile che i gruppi siano poco rigidi, poiché le persone avranno legami anche con altri gruppi circostanti per cui la situazione non sarà statica. Una nota meritano i gruppi in vacanza, quelli cioè avulsi dal loro ambiente naturale. essi tenderanno ad essere più aperti e socievoli nonostante costituiscano un gruppo chiuso, poiché entrano in gioco altre variabili più complesse. In linea di massima però, meno un gruppo è rigido, più sarà facile approcciare.

Ora, come si approccia in pratica?

La prima cosa da fare è individuare una persona che vi sembra aperta e in uno stato d’animo positivo. Ora, si tratta di distinguere in base al tipo di gruppo che abbiamo davanti: infatti se il gruppo è misto, e sei un ragazzo, sarà decisamente meglio se ti rivolgi ad un altro ragazzo, questo perché rivolgendoti ad una fanciulla, potresti partire con il piede sbagliato, attivando il senso di protezione dei maschi del gruppo. ovviamente questo vale al contrario nel caso tu sia una fanciulla, poiché rivolgendoti ad un ragazzo, potresti attirarti le antipatie femminili. Nel caso di gruppi uni-genere, ovviamente il problema non si pone, ciò che può servire è comunque rivolgersi sempre alla persona che riteniamo essere la più aperta e socievole del gruppo. la tecnica poi è sempre la stessa: smettere di pensare, rilassarsi facendo un bel respiro e via, ci si rivolge a quella persona in modo del tutto spontaneo, come ho già detto per gli approcci a singoli, va bene qualsiasi cosa, l’importante è mostrare di essere completamente a nostro agio, come se questa fosse la cosa più naturale del mondo (e lo è). E’ importante, anche, che si sviluppi la cosiddetta anticipazione, quella condizione in cui ad esempio, prima ancora di rivolgerci ad una persona, abbiamo una chiara idea di quale sarà la sua reazione, e questo aiuta molto in termini di come ci rivolgiamo agli altri. Spesso infatti tenderemo ad ottenere la risposta che ci aspettiamo di ottenere proprio perché le persone cercano di voler essere congruenti all’identità che affibbiamo loro (questo però è un discorso più esteso e complesso che affronteremo entro breve con un altro articolo). Una volta iniziata la conversazione con una persona del gruppo, gli altri potrebbero essere portati a pensare che questa vi conosca, e ciò vi faciliterebbe l’ingresso nel gruppo. In qualunque caso, è importante poi rivolgersi anche agli altri componenti del gruppo, soprattutto al leader, che costituisce l’elemento critico. mostratevi cordiali, sorridenti, poco invasivi e soprattutto spiritosi (lo spirito allenta le difese) ricordandovi che tra tutti chi potrà essere più restio ad accettarvi è proprio il leader, il quale come ho detto prima è portato ad avere la responsabilità del gruppo. proprio per questo, rendendosi amico il leader, sarete certi di essere entrati a tutti gli effetti. Sull’argomento “gestione leader” verrà fatto un articolo ad hoc, poichè è un argomento delicato e importante.

Ovviamente questi sono suggerimenti, non sono regole ferree, né comandamenti. prendeteli come tali, valutate sempre la situazione in cui vi trovate senza anteporre i concetti alla realtà dei fatti, poichè la realtà è sempre leggermente, se non profondamente, diversa dai concetti (la mappa non è il territorio), e finireste per sbagliare perché troppo rigidi. Considerate anche l’ipotesi di aprire l’intero gruppo, rivolgendovi a tutti i membri. è una soluzione più difficile poiché avrete la pressione dell’intero gruppo su di voi, ma sapendola gestire è una valida alternativa in determinate situazioni.

Aprire un gruppo è sicuramente un’ esperienza fantastica, vi da un senso di potere difficilmente spiegabile, ed è anche una situazione molto interessante se avete scopi seduttivi. infatti nel caso in cui la persona che vi interessa faccia parte del gruppo, potreste sfruttare le leve offerte dagli altri componenti per ritagliarvi un po’ di spazio con la persona che desiderate. Potreste ad esempio, se il gruppo è di tre persone, isolare la persona in questione lasciando che gli altri due si intrattengano l’un l’altro (che molto probabilmente saranno amici) in modo del tutto naturale e implicito. Potrete cioè sfruttare il gruppo a vostro favore, tanto più se il gruppo è numeroso, infatti, tenderà a non subire più di tanto l’allontanamento di un componente (ad esclusione del leader, chiaramente), e sarete quindi più liberi -successivamente al vostro ingresso nel gruppo e alla vostra accettazione da parte dei suoi componenti- di farvi da parte assieme la persona che volete.

A questo punto, mi pare doveroso consigliarvi un trucco estremamente utile proprio per capire le dinamiche del gruppo che si è approcciato e valutare il da farsi. una volta che si è aperto e si è iniziata una conversazione con tutto il gruppo, potreste chiedere: “ma ditemi, come vi siete conosciuti?”. Questa domanda, oltre che costituire un filone di conversazione nuovo (utile nei momenti di stallo che potrebbero capitare), risulta molto importante per apprendere i rapporti che intercorrono tra i vari soggetti e trarre le proprie conclusioni. Se infatti abbiamo approcciato un gruppo per sedurre una determinata persona al suo interno, e scopriamo che nel gruppo stesso c’è il suo fidanzato/fratello/padre(??) è chiaro che la situazione cambia.

Ok, per ora è tutto. spero di essere stato abbastanza chiaro nell’esposizione, questo è un articolo molto pregno.

Vi ricordo che per un ulteriore approfondimento sullo stato d’animo migliore per approcciare un caposaldo è l’ormai famoso ebook de L.: NON ME NE FREGA UNA CEPPA.

Buon Percorso,

alla prossima.

aptero.

 

Per un approfondimento ed esempi pratici:


Commenti