Seducere

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Credo sia giunto il momento di parlarvi di un argomento piuttosto spinoso e avanzato.

Quel che sto per scrivere potrebbe essere difficile da mettere in pratica immediatamente, ma come al solito, con un po’ di forza di volontà e il giusto amore per le relazioni, diverrà facile e naturale. Vi chiederete come avete fatto fino ad ora, dopotutto era così semplice, a portata di mano. (e sono sicuro che qualcuno, in modo spontaneo, già mette in pratica quel che sto per raccontarvi). Ma andiamo per gradi. Il problema che ho riscontrato essere abbastanza determinante quando si tratta di relazioni con il mondo, e che sto imparando a notare nelle persone, è quel che chiamo il loro grado di reattività all’ambiente.

Mi spiego meglio.

Ovunque siamo, che sia fuori a cena con gli amici, in un club a ballare, mentre si gioca una partita di calcio, nel proprio posto di lavoro, riceviamo una quantità inimmaginabile di stimoli esterni, visivi, uditivi, e perché no, cinestesici (cioè “fisici”). Ora, noi li riceviamo e li gestiamo inconsciamente, e da questi nascono poi le nostre risposte. è normale, è su questo che si basa la comunicazione e lo scambio sensoriale tra individui.

Il problema sorge dal fatto che noi tutti tendiamo a mutare il nostro stato d’animo dall’ambiente in cui ci troviamo. Ecco che se l’ambiente è rilassato, positivo, sereno, ciò influenzerà il nostro stato d’animo (avete mai fatto una passeggiata nel parco in una giornata di sole?) spesso ad esempio, in un momento di eccessivo stress e rabbia, sentiamo il bisogno di andarcene dal luogo in cui ci troviamo, proprio a favore di ambienti più distesi e rilassati, per ritrovare serenità.

Urge, a questo punto, fare una piccola distinzione di generi:

Per quanto riguarda le fanciulle, esse vivono questi mutamenti d’umore in maniera nettamente migliore rispetto a noi maschietti, si potrebbe dire che è proprio questo che cercano, una sorta di “montagna russa emozionale” in cui si sentono vive a provare in successione rabbia, stupore, felicità, tristezza e così via. È questo che le accende (e che le attrae). Per i maschietti invece, il discorso è leggermente diverso. L’uomo tende a desiderare, a tendere verso uno stato di eterna rilassatezza e appagamento sensoriale.

Prova di questo discorso ne è l’estrema facilità con cui la donna vive in funzione dei propri stati mentali, prende cioè spesso decisioni in base anche solo alle proprie sensazioni del momento. (altro elemento importante da ricordare quando si ha a che fare con una donna).

Ed allora si può vedere una ragazza in discoteca letteralmente correre in mezzo all pista per ballare una canzone che adora (e vi assicuro che non la fermate).

Bene, e l’uomo?

Se l’uomo si trova in un ambiente non in linea con i suoi bisogni, ecco che può nascere qualche problema. Personalmente mi è capitato, ad esempio, di uscire la sera e trovarmi poco a mio agio con l’ambiente in cui ero, bombardato da stimoli a cui reagivo cercando di guadagnarmi quello stato d’animo positivo e appagato che tanto desideravo. Vi assicuro, che questo è il modo più facile per aumentare il senso disagio. Perché?

Perché essendo reattivi all’ambiente si finisce per porsi in un ottica di bisogno. Si cerca, si chiede all’esterno, una risposta che ci faccia sentire meglio, con il risultato che se va bene, ci si trova ad esultare per un fuoco di paglia, e se va male l’insoddisfazione galoppa.

Cosa succede esattamente? La reattività provoca ricerca d’approvazione, che come sappiamo è un’arma a doppio taglio abbastanza letale.

Cosa succede esattamente?

Sei a disagio->cerchi all’esterno elementi che ti portino in uno stato d’animo positivo (ad esempio feedback positivi/complimenti da parte degli altri che testimonino le tue capacità sociali/qualità) reagendo agli stimoli che ricevi o comunque interagendo con gli altri -> e il più delle volte gli altri percepiscono in maniera inconscia tutto questo e danno feedback negativi.

In una relazione uomo donna, tutto ciò è molto facile da vedere, si attua quando l’uomo cerca di attrarre la donna, di fare colpo su di lei, trasformandosi senza accorgersene in un cercatore d’approvazione. zac.

Ed è proprio molto spesso l’ambiente ed i suoi stimoli esterni a renderci ottusi, a chiudere la nostra visione d’insieme, facendoci concentrare sul momento, e sui mini stress e piccole paranoie legate alla situazione in cui ci troviamo (chissà se le piacerò, e se gli altri mi giudicano male?, e se mi respinge?) creando una sorta di microcosmo atemporale, in cui ciò che è accaduto prima tende a non avere significato e si formano gerarchie e ruoli dettati solamente dall’ambiente in cui ci troviamo appunto.

C’è un rimedio a tutto ciò?. Oh yes! Si chiama: centeredness (rende bene solo in inglese). In pratica, cari maschietti, cominciate a distaccarvi dall’ambiente in cui vi trovate, l’essere self-centered è proprio la capacità a rivolgere l’attenzione dentro di noi,  fermandoci quando ci troviamo ad inseguire la nostra stessa coda. Ti fermi, tiri un bel respiro, prendi coscienza del tuo corpo, distogliendo così la mente dall’ambiente e le sue pare inutili. Torni ad ampliare la tua visione d’insieme, ed ecco che non si riduce tutto a una serata, ad un ora, ad una persona, ma ogni cosa riacquista la sua reale dimensione. Si rompe il microcosmo, la bolla atemporale. La rivoluzione passa anche da qui, dal rallentarsi, diventare COSCIENTI di noi stessi e non più in una corsa alle reazione.

Una nota però: che questo rallentarsi non induca all’eccessiva riflessione, poiché essa può facilmente spingere all’eccessivo pensiero razionale che inibisce alquanto. Siate coscienti, apprezzando allo stesso tempo la piena libertà d’azione che questo vi procura. Puoi creare il tuo stato d’animo dentro di te, in qualsiasi circostanza ed in qualsiasi momento, non serve l’ambiente. Ed ecco che non ha senso pensare a quel che si sta facendo, ma non resta altro che farlo, in modo assolutamente spontaneo ed istintivo. Ed ecco che le reazioni altrui perdono di significato mentre si assume la guida, si fa quel che si vuole, e quasi per magia saranno gli altri che cominceranno a reagire e cercare le nostre reazioni. Da inseguitori a prede.

Buonanotte ragazzi.

Il vostro

aptero.


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