Seducere

Ragazzi miei.

Torno a scrivere oggi per parlarvi di un concetto che ho sviluppato in quest’ultimo anno e mezzo. Se vi siete buttati a conoscere e dialogare il più possibile, se avete fatto un po’ di sperimentazione sociale, vi sarete accorti di un fatto quantomeno curioso.

Ci sono giornate, sere, in cui tutto sembra andare a gonfie vele, ogni frase che dite ha l’effetto sperato, se non meglio, ogni vostro gesto, idea, intuizione, vengono accolti favorevolmente, e vi sembra quasi di poter dominare il mondo, o se non altro la vostra realtà. In quei momenti potreste arrivare persino a concludere che sì, ce l’avete fatta, avete finalmente capito tutto di come ci si relaziona con gli altri. È probabile che in quelle giornate, in quelle ore, potreste davvero ottenere tanto, inondati da quest’aura di potere quasi magica.

Ci sono poi momenti, giornate intere anche, in cui sembra di essere fuori tempo, fuori moda, fuori dal ritmo che sembra avere tutto ciò che ci sta attorno. Sono giornate in cui uno arriva a chiedersi: ma ho sbagliato tutto?, cosa è successo?, fino a un momento fa era tutto perfetto, andava tutto nella giusta direzione ed ora sembra una discesa senza freni.Risulta facile in situazioni del genere, velocissimo direi, mettersi a tacciare come illusioni tutti i traguardi che pensavamo di aver raggiunto fino a quel momento. Ed è forte la tentazione di credere d’aver perso tempo, o peggio ancora di voler smettere di lottare, e raggomitolarsi sotto le coperte del comfort, fatta di cose facili, al riparo da quella tempesta che è la realizzazione di un traguardo nella vita vera, quella vissuta, quella che un momento ti sorride e l’altro ti volta le spalle.

 Ora, io non posso accettare, neppure per un istante, che la mia vita possa essere governata dal caso. Chiariamoci, il caso esiste, e agisce continuamente su di noi, ma da noi può essere influenzato. sarebbe da sciocchi lasciarsi in pasto ad esso, vivere in balia di qualcos’altro senza la possibilità di guidare il proprio destino.

 Il primo passo per superare quest’altalena nel proprio rapporto con il mondo è smettere di resistere a qualsiasi cosa ci investa. Ciò non significa abbandonarsi a ciò che di negativo ci assale, bensì mantenere la concentrazione fissa su ciò che desideriamo lasciando dissipare la negatività che ci possiamo talvolta ritrovare addosso. Se al contrario si resiste ad essa, si farà sempre più prepotente e forte. Togliendo energia alla negatività, questa si dissolverà. Non c’è mai un modo solo per affrontare le situazioni negative, chiedetevi se il vostro consiste nel resistervi, nel dannarvi l’anima o farvi il fegato marcio appena qualcosa non va come vorreste. E provate a pensare per un momento come potreste affrontare ogni problema che vi si ponga davanti, se senza perdere tempo in inutili elucubrazioni e preoccupazioni, lo osservaste attentamente e poi semplicemente vi fermaste momentaneamente a risolverlo, per poi riprendere a perseguire il vostro desiderio.

È un po’ come ritrovarsi con una ruota sgonfia mentre si sta guidando. Ci si può lasciar prendere dallo socnforto, perdere tempo a chiedersi come può essere successo oppure insabbiarsi a pensare a quanto tempo dovremo perdere per cambiarla. oppure potremmo semplicemente accostare l’auto, scendere, osservare attentamente la gomma, e cercare un modo per risolvere il problema: cambiarla con una di scorta o in mancanza cercare di contattare un meccanico/gommista nei paesi vicini.

Il concetto è lo stesso. In queste situazioni, come in ogni altra situazione in cui ci si trova davanti ad un ostacolo o ad un insuccesso, lasciare spazio alle interpretazioni emotive è uno dei più grandi errori che si possa fare.

Oltre a sprecare energie inutili che potrebbero essere utilizzate per superare il blocco, l’ostacolo che ci si pone davanti, spesso, soprattutto in situazioni di socialità come può avvenire in seduzione, lasciarsi prendere dalle emozioni -in questo caso negative- porta ad un vortice infinito di demoralizzazione e successivi insuccessiL’unico modo per interrompere la serie negativa è focalizzarsi su ciò che si vuole ottenere, tagliando in modo netto le distrazioni emotive.

A questo punto, vorrei sottolineare un concetto importante: NON POTRETE AVERE SEMPRE IL 100% DI QUEL CHE DESIDERATE NEL BREVE TERMINE. Scordatevelo. Prima si impara la Teoria__ dei Momenti, meglio è per la propria salute mentale e, perché no, fisica. Ci saranno momenti in cui potrete avere tutto ciò che desiderate, ed altri in cui dovrete scegliere: mi accontento del massimo che posso ottenere ora, o passo oltre perché non voglio scendere a compromessi di nessun tipo?.

Qui la scelta è tutta vostra, è un terreno decisamente soggettivo. Ognuno si porta a spasso i propri valori, le proprie paure ed i propri obiettivi. Ci saranno persone che sposeranno la filosofia del “vivere a tutti i costi purchè si viva” ed altri che non avranno interesse se non nella piena realizzazione dei propri desideri, senza vie di mezzo o sfumature. Non è questione di essere bonaccioni o viziati, si tratta invece di restare in sintonia con i propri scopi senza farsi deviare da opinioni altrui o giudizi esterni. Dopotutto la vita è la vostra, non vedo perché qualcuno debba dirvi come viverla.

 Nella teoria dei momenti ho cercato di riassumere l’idea che abbattersi, arrabbiarsi con se stessi ed autopunirsi non servano a nulla, anzi, portino semmai all’effetto contrario: un abbassamento globale del proprio umore e della convinzione nelle proprie abilità.

 Cerchiamo un attimo di ricontestualizzare quello che ci è stato insegnato sul sentirsi colpevoli: ci è stato insegnato che se sbagliamo dobbiamo sentirci in colpa, verso di noi e verso gli altri.

Ora, tenendo per buono il senso di colpa verso gli altri, scusandoci nel caso in cui avessimo col nostro errore danneggiato qualcun altro, non trovo assolutamente accettabile di dovermi sentire in colpa con me stesso. Anzi, trovo che il senso di colpa verso se stessi sia una pugnalata alla nostra autostima. Perché dovrei sentirmi in colpa se ho fallito?. (sempre  se non ho concretamente danneggiato altri). Non ne vedo la minima ragione. L’abbiamo detto tante volte: sbagliare ci spinge a migliorare. Ergo, se ho sbagliato l’ultima cosa che dovrei fare perdermi in lagne o vittimismi inutili.

Una volta compreso e accettato che ci saranno momenti nella nostra vita in cui non potremo avere tutto ciò che volgiamo ed in cui dovremo fare delle scelte e accettare la realtà che viviamo come il risultato dei nostri sforzi e della nostra motivazione, potremo vivere l’errore, il fallimento, il periodo meno positivo, come una fase fisiologica, un momento utile per mettersi ulteriormente alla prova, come quell’ostacolo in più che ci permetterà di fare il salto di qualità.

Spesso quando parlo con le persone che ci seguono scopro che sono arrivate qui nel bel mezzo di una fase negativa, un periodo come quelli che ho descritto all’inizio, in cui sembra andare tutto storto e ci ritroviamo a mettere in dubbio persino ciò in cui credevamo di più, riguardo a noi stessi. La ragione è molto semplice,  quando le persone entrano in crisi, o crollano, o si danno realmente da fare. Se voi siete arrivati fin qui, significa che siete del secondo tipo :)

È come se la natura ci tendesse una mano, in questo suo modo particolare, dandoci la possibilità di mostrare a noi stessi che possiamo farcela, superando le nostre paure, o qualsiasi cosa non ci limiti dall’esprimere la nostra piena energia e tornare ad avere successo.

Il pallino del gioco sta, come sempre, nelle nostre mani. Ed ecco che il caso da oscura presenza che ci rende impotenti spettatori, diventa banale strumento col quale esercitarsi per raggiungere i nostri traguardi.   

Ora. Vorrei che fossero chiari un paio di concetti, prima di terminare questa lezione:

  • è giusto avere aspettative, fare progetti, crearsi degli scenari possibili di ciò che dobbiamo fare e di cosa possiamo ottenere. Senza di questi viene meno la motivazione, diventando una spinta confusa e priva di direzione.

  • È necessario comprendere che non sempre potremo ottenere COMPLETAMENTE ciò che vogliamo nel breve, a volte sarà necessario più tempo. Potremo avere insuccessi momentanei, e questi andrebbero presi come segnali del fatto che qualcosa sta cambiando, che la nostra realtà si sta modificando. Devono diventare terreno fertile sul quale farsi  le ossa, perché gli insuccesi, gli errori sono effettivamente la palestra della vita. Questo potrà sembrare banale e privo di un riscontro pratico, se non fosse che:

  • POTRETE OTTENERE COMPLETAMENTE CIO’ CHE VOLETE NEL LUNGO PERIODO, se continuerete a perseguire i vostri obiettivi sfruttando i periodi negativi.

trovo che sia uno il problema fondamentale di tanti là fuori: si arrendono ai primi tempi duri :) non c’è vero successo senza vero sacrificio. Questo è forse uno dei concetti più importanti che spero di aver passato qui su seducere. ed ora tocca a voi. Aspettate il primo momento negativo, il primo periodo duro, e cogliete l’occasione per giocarci un po’, e fare il vero salto di qualità.

Contestualizzando il tutto per la nostra cara seduzione?. Mettiamo che vogliate mettere subito alla prova ciò che ho cercato di spiegarvi ora, come fare?. Non vi resta che buttarvi in una situazione nuova in cui potrete contare solo sulle vostre forze. Un esempio?. Provate ad andare in un locale una sera da soli. Provate partendo da zero a fare conoscenza con qualcuno là. Questo è un semplice modo per mettervi alla prova, allenarvi in un campo minato di insuccessi -nel caso per voi questa fosse una situazione totalmente nuova- senza precedenti.

Una volta fuori, una volta lì, non vi resterà che agire, non avrete nulla da perdere, e tutto da guadagnarci. È così che si cambia davvero.

aptero.


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