Seducere

connessione_ _

Hai incontrato una ragazza che ti piace ma ti rendi conto che fai fatica a creare un contatto, a portare la conversazione su un piano diverso?, provi a coinvolgerla ma ti sembra di non riuscire a conoscerla davvero e quindi a sedurla?

questo articolo fa per te.

Spesso capita di trovarsi di fronte qualcuno e per qualche strana ragione non riuscire a creare nessun tipo di connessione, come se, nonostante il dialogo che intratteniamo sia lo stesso, ognuno stia parlando addosso all’altro. Succede così che ci si ritrova ad aspettare il proprio turno per vomitarci in mezzo un bel “IO..” seguito dal nostro punto di vista. questo ping pong può andare avanti anche una serata intera (vi assicuro che mi è successo) con il risultato di lasciarvi, post saluti di rito, a sentire di non aver imparato nulla dall’altro. Ecco, io sono convinto invece che dagli altri si possa imparare tanto, ed ogni dialogo, conversazione che si intrattiene, diventi un occasione per verificare i propri limiti (temporanei) e fare un viaggio nel mondo di chi ci sta di fronte, magari anche solo per un paio di minuti.

Se ci avete seguito fin qui saprete bene che uno dei pilastri portanti della filosofia Seducere è la naturalezza d’intenti, rigorosamente non macchiata da alcuna elucubrazione o chiazza di razionalità. meno pensi quando si parla di rapporti interpersonali, meglio ti comporti. C’è sempre la coscienza ed il buon senso che vigilano sul tuo operato come sentinelle instancabili, perchè sovraccaricare la tua mente con inutili ulteriori ragionamenti? Ebbene, anche in questo caso la nostra “casa base” sarà l’istinto, che nello specifico troviamo sotto forma di empatia vero il prossimo.

E’ necessario spogliarsi momentaneamente del proprio egocentrismo e tuffarsi nelle frequenza altrui, immedesimarsi per un attimo nell’altro, cercare di capire come ragiona, come vive, cosa lo emoziona. Ok, tante belle parole, ma non aspettatevi -come al solito d’altronde- che sia così facile come scriverlo. Innanzitutto bisogna riuscire a mettere da parte il desiderio di apparire a tutti i costi, che è latente in ognuno di noi. il gioco è semplice, spostiamo i riflettori sulla fanciulla e ci diamo la possibilità di conoscerla. Solo così facendo potremo mettere a nudo un po’ la sua personalità (per il resto ci sarà tempo poi) e, magia-delle-magie, noi resteremo enigmatici, inesplorati -per il semplice motivo che non si possono fare due cose assieme, o voi conoscete lei, o lei voi. In realtà il dialogo è fatto per questo, è un ping pong di informazioni tra due persone con lo scopo di apprendere pezzi l’uno dell’altro, che messi assieme formano il puzzle della personalità altrui. Ma saper dialogare è un’arte, e come tutte le arti nasconde qualche trucco: è possibile svelare l’altro senza svelare se stessi. Penserai: ok A., ma tutto questo che diavolo centra con il creare connessione con gli altri? Beh, questo è uno dei modi più veloci per farlo. Il motivo è semplice: ogni essere umano ha bisogno di essere ascoltato, di sentirsi capito e di trovare punti in comune con gli altri.  è un bisogno importante, se vogliamo è una delle spinte maggiori alla socialità. Ora, ironia vuole che questo bisogno possa essere soddisfatto anche senza dire una parola. Volendo infatti, possiamo farci raccontare da qualcuno una sua esperienza e restare in silenzio lungo tutto il racconto lasciandoci semplicemente trasportare da questo, ascoltandolo davvero, e le nostre espressioni facciali (chiaramente spontanee perché saremo coinvolti) potrebbero bastare per creare connessione, per far sentire il nostro interlocutore ascoltato. ed allo stesso tempo, avrà l’impressione di conoscervi sempre di più, di sentirvi vicino a sé.

Ma come è possibile se non gli avete detto nulla?

E’ presto detto: aprendosi nel condividere le sue emozioni con voi vi starà dando rapportfiducia e voi la ricambiate interessandovi a lei e condividendo le sue emozioni, vivendole in un certo senso, mentre ve le racconta. Tutto ciò non fa altro che creare un rapporto di comunanza e unione che seppur flebile inizialmente, col tempo può rafforzarsi e lasciare l’impressione che vi conosciate in modo più profondo rispetto al solito chiacchericcio fatto di cumuli di informazioni asettiche o elenchi di azioni consecutive, no, avrà condiviso con voi il significato delle sue esperienze e pezzi della propria visione del mondo, ed il solo fatto di ascoltarla attivamente creerà fra voi un legame invisibile. In qualsiasi caso, senza arrivare a questi estremi è sufficiente un sincero interessamento all’altro per creare connessione. E sarà questo che vi permetterà di andare a letto con le ragazze di tipo “Invernale”. Sembrerà un concetto banale, ma vi assicuro che ogni volta in cui vi trovate ad interagire con qualcuno e vi sembra che la conversazione non decolli, beh, è perché non lo state ascoltando davvero. probabilmente siete preoccupati di cosa dire dopo, ma non ha importanza cosa dite, ha importanza l’atmosfera generale, anzi se avete vuoti dialettici vi consiglio di rileggere questo post de L.. Oltre all’ormai celeberrimo ebook.

Tornando a noi: lasciando da parte gli interrogativi etici riguardo al “perché dovrei ascoltare io l’altra persona se lei è la prima che non ascolta me” -che trovo piuttosto ridicoli trattandosi noi di persone che si interessano a questi argomenti proprio con lo scopo di capire le relazioni umane, puntando quindi a migliorarle- vorrei approfondire il discorso connessione e feeling che sono argomenti da comprendere a fondo. Può succedere infatti che la connessione non si crei per motivi esterni, e non per vostra colpa (quantomeno diretta). frequenti sono i casi che coinvolgono aspiranti seduttori, in cui la ragazza che stanno cercando di sedurre opponga resistenza ad aprirsi, a parlare di sé in maniera libera, per colpa di voci di corridoio sulla presunta nomea del malcapitato seduttore. Ora, queste situazioni sono tutt’altro che tragiche, offrono invece spesso un trampolino verso il successo poiché l’essere considerati uomini facili, per dirla con eleganza, mette sì la donna in una condizione di dubbio ed allerta, ma porta con sé un alone di curiosità e interesse spesso consistenti. L’uomo che si circonda di donne e le corteggia, quantomeno si presume abbia qualcosa di interessante, altrimenti come mai le altre donne gli ronzano attorno? Starà a voi non spezzare questo trampolino. In più se vogliamo c’è anche la sindrome da crocerossina che talvolta può investire la ragazza e farle credere di potervi portare sulla buona strada e farvi diventare un amante fedele. Andateci piano però, perché in media la compagine femminile è sempre più restia ad imbarcarsi in rapporti del genere essendo in cerca molto spesso di una persona che sappia darle sicurezze piuttosto che avventure (e come al solito siate sinceri fin dal principio eh, sennò vi tiro le orecchie). Fatta questa necessaria digressione, come si supera il problema “cattiva nomea”? E’ quindi solo una questione di reale interesse: se siete presi, le altre non esistono per voi.

Un altro problema che può sorgere riguarda prevalentemente la scarsa autostima di alcune ragazze che potrebbero trovarsi a pensare cose del tipo “perché tra tante donne lui ha scelto proprio me?”. In questo caso le sue resistenze provengono dal non sapere chiaramente quali qualità possiedono che hanno portato l’uomo ad interessarsi così tanto a loro. basterà quindi farle capire cosa effettivamente e senza mezzi termini vi prende di lei. Ve ne sarà grata e sentirà di potersi lasciare andare molto di più perché si sentirà apprezzata. Ma in ogni caso, ciò che farà la differenza sarà il livello di CONNESSIONE che avrete con questa ragazza. cioè quanto vi sentite a vostre agio a stare insieme.

A questo proposito vi scoraggio dall’imbastire relazioni, se di relazioni stiamo parlando, con ragazze che vi stimolano solo fisicamente -e quindi sessualmente- perché non andrebbero lontano. Le ragazze hanno bisogno di un uomo che ami la loro mente, e il loro modo di fare, oltre che il loro sedere (diverso chiaramente il caso fosse la storia di una sera).

intimitàInsomma, la parola d’ordine per creare connessione ed un rapporto libero da qualsiasi impedimento espressivo è solo una: COMUNICAZIONE. Che non vuol dire necessariamente comunicazione di tipo verbale, ma che invece passa prepotentemente per la sfera emotiva. E’ attraverso le emozioni che comunichiamo agli altri il nostro stato d’animo ed i nostri desideri reconditi, ed è attraverso le nostre emozioni che ci leghiamo agli altri poiché esse sono uno dei pochi mezzi di comunicazione sinceri e spontanei che possediamo. nella prossima lezione vi spiegherò -attraverso qualche esempio ed un paio di teorie utili- come creare nella pratica connessione fin da subito per arrivare all’intimità o dirottare conversazioni destinate alla nausea. Non disperate, la prossima verrà pubblicata a breve.

Un abbraccio Seducerini.

aptero.


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